PHYSICAL ACTING

PHYSICAL ACTING

training per l’attore organico

 

Laboratorio

Condotto da ENRICO BONAVERA

in collaborazione con Christian Zecca

 

PHYSICAL ACTING – training per l’attore organico.

In collaborazione con Christian Zecca

Il laboratorio parte da un concetto fondamentale: l’attore in scena non si muove: è.

E l’attore è quando è insieme corpo, mente e spirito.
Acquisendo consapevolezza di sé l’attore diventa un “attore organico”, presente con tutto se stesso, qui ed ora.
Cambia la qualità della propria energia.
Modifica la sua “presenza scenica”.
Assomiglia ad un uomo che cammina sospeso su di un filo senza alcuna protezione.
E’ precisione senza sforzo, ma anche senza automatismo, poiché la sua mente non vaga nel disimpegno.
Egli È.
E Ciò che fa diventa azione consapevole, azione illuminata dall’intenzione, benedetta dalla volontà.

Quando di un attore si nota il movimento e non la necessità di esistere totalmente sulla scena siamo di fronte a un cattivo attore, o a un altro tipo di performer.
Il nostro laboratorio parte dal corpo e dalle sue leggi perché il corpo è la “terra”, la “radice”, la “sostanza”.
Senza un corpo fisico nessuna energia può influenzare la materia.
Senza un corpo consapevole nessuna “attività” potrà mai trasformarsi in “azione”.
Il corpo non mente.
Dove la mente inganna con i suoi veli, il corpo rivela.
Leggere le intenzioni del corpo equivale a prevedere il futuro. L’attore consapevole del proprio corpo-mente non lavora seguendo le leggi della rappresentazione, ma quelle più antiche e segrete dell’evocazione.
Diventa “attore-sciamano”.

Lavorare sul corpo è per estensione anche lavorare sulla voce.
Una volta che si genera in noi un’intenzione, possiamo (attraverso la volontà) espanderla nello spazio con un gesto andando a toccare un’altra persona, ma anche con un suono.
La voce tocca fisicamente gli astanti facendo vibrare il loro timpano.
Dopo aver imparato a viaggiare nello spazio attraverso l’uso del corpo e della voce, impareremo a viaggiare nel tempo attraverso il ricordo e l’intenzione.
Le leggi che sostengono la dialettica del corpo sono le stesse di quelle della voce ed entrambe sono soggette alle prime due regole fondamentali: l’attesa e l’ ascolto.

Un lavoro di formazione per l’arte dell’attore non può che partire da questi princìpi. Non occorre un grande lavoro tecnico per esistere sulla scena. Ma occorre un grande lavoro per esserne consapevoli sempre e per relazionarsi in maniera fertile con le diverse coordinate della scena: spazio, scene, compagni, pubblico.
Il corpo è quindi strumento e ‘porta’.
Strumento di consapevolezza e di linguaggio.
Porta dell’archivio personale di memorie, esperienze, sensazioni, associazioni fantastiche, sana follia.

Il laboratorio, attraverso un ‘training’ che parte da alcuni esercizi di biomeccanica e di acrobatica al suolo, dallo studio di azioni fisiche di base (spingere, tirare, separare, stringere, lanciare, colpire, parare), si propone di costruire monologhi e dialoghi in cui voce, corpo e testo trovano una armonica collaborazione su un piano meta testuale.
Quale è l’obbiettivo finale?
Contribuire alla formazione di un attore che non faccia esibizione delle proprie abilità, ma che si ‘rassegni’ a fare di sé un veicolo di emozione e di pensiero.
L’attore – veicolo sarà strumento consapevole dell’energia.
Collegato all’energia, nulla più gli sarà precluso.

 

 
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VENDI LA LUNA

VENDI LA LUNA

L’ Improvvisazione di piazza “versus Comoedia

 

Laboratorio

Condotto da ENRICO BONAVERA

 

“VENDI LA LUNA” è una proposta di laboratorio risultato di una personale ricerca ‘sul campo’ iniziata molti anni fa e strutturatasi in un originale metodo didattico.

Esso propone lo studio e la pratica dell’ improvvisazione verbale ‘di piazza’, quel tipo di performance che era realizzata dai dai cosiddetti ‘Ciarlatani’.

Essi praticavano un mestiere che, come per gli artisti del circo, veniva trasmesso da padre a figlio o da maestro a ‘garzone’; si apprendeva ‘a bottega’ e in maniera rigorosa perché dal successo della vendita dipendeva direttamente la loro sopravvivenza.

Un mestiere in estinzione, ma le cui strategie si possono ancora oggi riconoscere nelle performances dei predicatori, degli avvocati, dei politici. Le medesime tecniche – ed ecco perciò il nostro interesse – venivano utilizzate da quegli attori della Commedia dell’ Arte, che erano in grado di strutturare “all’ improvviso” i loro dialoghi e i loro monologhi sulla scena.

Partendo dalla affabulazione in gruppo, i partecipanti scoprono e praticano le varie ‘dialettiche’ – verbale, spaziale, energetica e di relazione col pubblico – che, costituendo un metalinguaggio, sono una griglia su cui l’ attore può strutturare la sua performance, e trasformare il discorso in ‘parola agita’, in grado di prendere l’attenzione del pubblico, per coinvolgerlo e affascinarlo.

In diverse occasioni ‘Vendi la Luna’ ha visto anche la partecipazione contemporanea di persone provenienti da diverse parti di Europa, chiamate ad improvvisare insieme usando la loro lingua nazionale o il loro dialetto.
E’ sempre un momento di grande stupore scoprire come tedeschi, inglesi, spagnoli, francesi, israeliani e italiani possano portare avanti insieme la narrazione di una fiaba senza alcuna difficoltà!

Presentato la prima volta al Festival di Montalcino nel 1988, il frutto di questa ricerca è diventato laboratorio alla Scuola di Recitazione del Teatro Stabile di Genova, a Prima del Teatro Scuola Europea di S. Miniato di Pisa, a Universo Teatro Festival di Benevento, e corollario dei miei seminari sulla Commedia dell’ Arte.

E’ stato infine argomento centrale del mio corso di Drammaturgia dell’ Attore al DAMS di Imperia dal 2004 al 2008.

Il programma prevede:
– Esercizi sui livelli di tensione fisica
– Esercizi sulla relazione corpo/ritmo
– Esercizi sull’ emissione e l’ appoggio vocale
– Narrazione di fiabe, a ‘coro’, a gruppo, singole
– La piazza del mercato : Vendita individuale di oggetti
– Vendita e Affabulazione a coppie
– I diversi tipi di relazione nella ‘coppia’: conflitto, collaborazione, sabotaggio.
– Studio di scene di affabulazione da Canovacci della Commedia dell’ Arte

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ARLECCHINO E I SUOI SEGRETI

ARLECCHINO E I SUOI SEGRETI

 

Laboratorio sulla Commedia dell’ Arte Condotto da ENRICO BONAVERA

 

 

 

La Commedia dell’ Arte è stata fondamentale per la nascita e l’ evoluzione del teatro professionistico in Europa e per lo sviluppo dell’ arte drammaturgica di grandi autori quali Shakespeare, Moliere, Lope de Vega, Goldoni.

Nonostante ogni volta ci si interroghi sulla sua morte o sulla sua sopravvivenza, sul senso della sua riproposizione, su ciò che è verità o ciò che è menzogna, sulla differenza tra commedia e farsa, ogni laboratorio è un emozionante viaggio nella storia europea e nella cultura italiana, riscoperte attraverso un coinvolgente lavoro sulla persona e sui suoi mezzi espressivi.

Essa, con il suo lavoro sui Tipi, sull’ espressività del corpo, sulla maschera e sulla microdrammaturgia, è una sensazionale occasione di formazione dell’ attore. Lo educa infatti a coniugare realismo e artificio, il gesto ‘naturale’ con il linguaggio espressivo della maschera, a trasformare il gioco creativo in comprensione e divertimento per il pubblico.

Il corso che proponiamo, progettato per un week end intensivo o per cicli di cinque o dieci incontri, è sempre strutturato secondo quattro punti:
apprendimento,
scoperta e creazione,
montaggio,
dimostrazione aperta.

Dopo un primo momento propedeutico con esercizi sul linguaggio del corpo – le diverse articolazioni e il loro uso espressivo, i diversi sistemi del corpo umano e la loro interazione in livelli di tensione fisica – il laboratorio segue il seguente programma:

IL REALISMO STILIZZATO
Introduzione: funzionalità della stilizzazione in relazione con il repertorio, il pubblico, le maschere
Studio del realismo stilizzato attraverso la composizione di brevi scene individuali e a coppie

I TIPI FISSI:
Presentazione e studio dei personaggi tradizionali:
I Padroni : Dottore, Pantalone, Capitano
I Servitori : Primo e Secondo Zanni, Brighella, Pulcinella, Arlecchino, la Servetta
Gli Innamorati
Mondo comportamentale, psicologia, relazioni sociali, postura, andatura, gestualità, repertorio

LA MASCHERA: Presentazione storica. Lettura del volto/maschera
Indagine personale e scoperta. Dalla ‘visione’ alla pragmatica.
Tecniche di base : il ‘riporto’, lo shock.
Maschera e luce. Maschera e ritmo.

L’ IMPROVVISAZIONE
Leggi di base di una improvvisazione
Esercizi sul ‘metalinguaggio’.
L’ improvvisazione di ‘ruolo’
La Commedia in ‘tre minuti’.
Il Canovaccio : scene.

Il Corso prevede inoltre una introduzione storica, corredata da immagini e ascolto di brani musicali del repertorio barocco.

 

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